Raja Ampat è la punta occidentale dell’isola più grande del mondo, la Nuova Guinea, politicamente divisa in due: la Papua Nuova Guinea (PNG), paese indipendente, situato ad oriente e la parte occidentale, che è anche la provincia più ad est del’Indonesia, ora chiamata Papua o Raja Ampat e precedentemente conosciuta come Irian Jaya. Raja Ampat (i 4 re, denominazione risalente al fatto che il dominio sulle isole era anticamente suddiviso tra 4 sultani) è suddivisa in 7 aree marine protette. Per la protezione dell’area sono stati effettuati prima di tutto enormi sforzi per educare la popolazione ad uno sfruttamento equo delle risorse naturali, con l’unico scopo di difendere uno degli ultimi santuari della biodiversità marina.
Raja Ampat è riconosciuta dagli scienziati e dai biologi come una delle zone più ricche del pianeta sotto il profilo subacqueo e terrestre. Le isole sono completamente ricoperte da una densa vegetazione e contornate da spiagge bianchissime bagnate da acque cristalline. Le isole maggiori sono Batata, Waigeo e Gam, che presentano all'interno montagne e habitat diversi dove vivono alcune specie di animali rarissimi.
Raja Ampat è anche una delle ultime frontiere del turismo subacqueo, un'ampia area che è rimasta selvaggia e vergine e che non ha subito variazioni ambientali quali fenomeni di coral bleaching, sovrappopolamento, ecc. ….. poche sono le possibilità di raggiungere questa zona e di ammirarla dal punto di vista subacqueo: sicuramente le crociere subacquee sono il modo migliore per conoscere a fondo i magnifici fondali, ma anche i soggiorni nei resort, posizionati in varie isole, sono una valida alternativa.
Il nostro periodo invernale coincide con la stagione migliore per visitare la grande area di Raja Ampat, anche se il Paese è comunque visitabile tutto l’anno, dato che non esiste una vera e propria stagione delle piogge.
La varietà e la qualità delle immersioni che si possono fare in Raja Ampat, rendono la destinazione perfetta per ogni subacqueo davvero esigente. La sua posizione così isolata e lontana da ogni sfruttamento, ha consentito alle sue barriere di rimanere intatte e soprattutto ricche di vita.
A Raja Ampat sono state identificate oltre 1300 specie di pesci, 500 tipi di coralli e 700 di molluschi.
La varietà degli scenari è incredibile: in poche centinaia di metri si passa dalle acque profonde di tipo oceanico, con una forte presenza di grande pelagico di passo, alle lagune costiere popolate da specie endemiche (come il rarissimo squalo wobbegong o lo squalo bambù dalle spalline) o dalle secche coralline isolate nel blu, con una forte presenza di pesci mangiatori di plancton come i fucilieri o le maestose mante, alle baie dal fondo sabbioso con vaste praterie.
Ma non è tutto!! Nella zona si trovano infatti una grande quantità di relitti della seconda guerra mondiale, trasformati in giardini di corallo, ancora inesplorati ed intatti.
Le immersioni sfruttano le correnti predominanti che portano nutrimento alle miriadi di pesci e coralli.
La visibilità è normalmente ottima, anche se può variare nel corso del giorno e della stagione.
Raja Ampat è una delle ultime frontiere del turismo subacqueo, un'ampia area che è rimasta selvaggia e vergine e che non ha subito variazioni ambientali quali fenomeni di coral bleaching o sovrappopolamento; poche sono le possibilità di raggiungere questa zona e di ammirarla dal punto di vista subacqueo: sicuramente le crociere subacquee sono il modo migliore per scoprire i magnifici fondali, ma anche i soggiorni nei resort, posizionati in varie isole, sono una valida alternativa.